Donne dell’acqua

Donne dell’acqua

Report giornalistico di un convegno ricco di spunti idro-sociali, non solo la parità di genere e la partecipazione, ma anche le innovazioni politiche del Sud Italia in fatto di gestione di invasi e corsi d’acqua; alla vigilia della partenza della ricerca fiumi e città nel Meridione il convegno è di buon auspicio https://www.sassilive.it/economia/lavoro/contratti-di-fiume-evento-donne-ed-acqua-report-e-foto/

Assemblea Aree Fragili APS (4 luglio 22), a caccia di nuove prospettive

Assemblea Aree Fragili APS (4 luglio 22), a caccia di nuove prospettive

care socie cari soci di Aree Fragili APSvi scrivo per rammentarvi due cose assai pratiche: l’Assemblea dell’associazione del 4 luglio prossimo venturo in remoto e in presenza (via Cesarotti 10/12 Padova) ore 18.00, al termine del seminario sulla politica per gli invasi. Siamo ancora a caccia di candidature per il direttivo. La seconda è il rinnovo della quota associativa (2022) passo assai semplice e modesto, ma indispensabile per sopravvivere in assenza di aiuti di stato: istruzioni qui https://www.areefragili.it/l-associazione/.
Vengo poi ad una questione di prospettiva, divenuta per me una paranoia, accentuata ora dalla crisi idrica in Italia (ma nel mondo va anche peggio). Ho allegato la cartina di oggi de La Stampa che per noi avezzi alle mappe delle aree interne ci lascia quasi di stucco. C’è un capovolgimento di prospettiva notevole. Quasi tutto il nord è area critica mentre alcune zone del sud note per soffrire di gravi carenze d’acqua addirittura classificate come eccessivamente umide!Forse nella cartina c’è qualcosa da spiegare (non sono riuscito a trovarla in rete); si capisce anche che il dato è relativo ad una situazione media e non ad una carenza assoluta. Indagheremo. Quale che sia la robustezza e interpretazione della cartina avverto una sottile inquitudine: è forse il caso che la comunità di pratiche aree fragili, oltre alla sua tradizionale attenzione alle questioni sociali, guardi con più attenzione agli adattamenti alla transizione ambientale nelle aree interne? E’ possibile che alcune di queste ne traggano vantaggio, altre rimangano indifferenti e per altre ancora vi siano nuove criticità. Se dovessi guardare alla cartina allegata, direi che emergono situazioni nuove: il cuneo basso padano, l’alto Adriatico, il Monferrato e alcune zone delle Alpi occidentali (!). L’associazione non ha i mezzi per indagini scientifiche su larga scala, può far conto sulle intuizioni dei propri aderenti. Proviamoci. Giorgio Osti, presidente di Aree Fragili APS

https://drought.climateservices.it/bollettino-italia/bollettino-maggio-2022/

La lingua delle acque

La lingua delle acque

E’ un libro fantastico, un incrocio fra linguistica, storia e cultura delle acque. Bello corposo 500 pagine. Scaricabile gratuitamente; è come un dizionario idrico da tenere sulla scrivania. Nella piccola ricerca ‘fiumi e città’ ci siamo imbattuti nelle terminologie regionali, fonti di piccoli imbarazzi e qualche risata. Gli autori sono Mario Di Fidio e Claudio Gandolfi, Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, Milano, 2013